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Cos’hanno in comune i tappi di sughero e le risorse umane del vino?

Ad ogni vino il suo tappo e ad ogni azienda vitivinicola la sua risorsa umana. Editoriale di Lavinia Furlani

Ero in una fabbrica di tappi, nel nostro viaggio con Amorim Cork in Portogallo, e sono rimasta incantata dalla linea di produzione con il metodo artigianale quello riservato per la linea premium.

Davanti a me una decina di operai che manualmente ricavavano i primi cilindri dal sughero, circa 30 al minuto.
Carlos Santos, AD di Amorim Cork Italia, si è avvicinato alla linea e ha preso due tappi appena creati dallo stesso pezzo di sughero, me li ha appoggiati sulla mano e ha detto:
“Vedi, Lavinia, ogni tappo è diverso dall’altro, non ne troverai nessuno di uguale, perché ogni tappo ha la sua storia, pur provenendo dalla stessa pianta”.
È stato da quel momento che la mia attenzione ha avuto uno slancio di entusiasmo: siamo in una fabbrica che produce a livello industriale e mi stanno dicendo che ogni tappo è diverso dall’altro.
E proprio per questo, ogni singolo tappo fa il suo percorso “individuale” prima di essere considerato pronto per chiudere una bottiglia di vino.
“La nostra sfida è rendere perfetti tutti i tappi che produciamo, ricordandoci sempre che partiamo da una materia viva, naturale, estremamente versatile ma anche delicata” prosegue Carlos. “E anche quelli che scartiamo, troviamo il modo per riutilizzarli trasformandoli in granina”.

E allora mi è scattata subito l’analogia: i tappi sono come le risorse umane. Non ce n’è una uguale all’altra ed è proprio per questo che diventa fondamentale essere in grado di conoscere le peculiarità, il potenziale, e le aree di miglioramento di ogni nostra risorsa per poter avere il meglio dalla sua prestazione.
Troppo spesso ci capita di notare che nelle nostre aziende del vino non c’è ancora la giusta attenzione alle risorse umane, non si considera un vantaggio reciproco valorizzare chi abbiamo nei team di lavoro per ottenere il massimo del loro potenziale.

Sono tre i livelli di produzione in Amorim, da quello artigianale a quello con la massima efficienza industriale.
“È importante che ci sia un corretto ragionamento prima di scegliere il giusto tappo per un vino” ci spiega Carlos. “Ogni vino ha il suo tappo, quello che gli permette la miglior evoluzione in bottiglia in base al percorso enologico che dovrà fare. Molte volte ci troviamo a consigliare ai nostri clienti quali tappi usare per poter ottenere il meglio”.

Ed è così che, durante la cena, ho esposto a Carlos la mia analogia. Per rimanere piacevolmente colpita di come Amorim Italia non solo lavora sui tappi in modo sartoriale, ma pone la stessa attenzione per le risorse umane interne.
“Per noi il fattore umano è il più grande fattore critico di successo, e da sempre siamo alla costante ricerca di migliorare il benessere lavorativo attraverso programmi di sviluppo personale.
Amorim Cork Italia porta avanti i principi della scienza della felicità in azienda per diventare una Org dopo la Certificazione Family Audit ottenuta 4 anni fa e che oggi conta 25 misure di conciliazione tra vita e lavoro”.

E allora tutto mi si chiarisce con armonia: meno male che ci sono aziende che sanno ancora valorizzare le differenze ed estrapolarne una fonte di ricchezza.
Scegliere un tappo segue lo stesso processo della selezione di una risorsa umana.

E voi come li scegliete i vostri tappi? E le vostre risorse umane?

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