Formazione aziende vitivinicole: chi ne deve usufruire?
Noi di Wine Meridian siamo impegnati da anni a vario titolo sul fronte dell’inserimento e aggiornamento delle risorse umane nelle aziende vitivinicole e ci siamo resi conto che spesso vi è una grande assenza di informazione in merito.
Cosa serve alla formazione vitivinicola per essere veramente efficace? Chi dovrebbe beneficiare della formazione? Quali competenze chiave sono necessarie per eccellere nel mondo del vino?
Per rispondere a queste e molte altre domande, abbiamo intervistato centinaia di imprenditori e manager per avere un riscontro diretto sullo stato delle attività di formazione nel mondo del vino. È emersa una generale consapevolezza sull’importanza della formazione e una buona percentuale di adesione a varie tipologie di corsi.
Dopo aver visto nell’articolo dedicato la frequenza di adesione a corsi di formazione e il relativo grado di soddisfazione, analizziamo di seguito quali figure in azienda dovrebbe beneficiare maggiormente della formazione.
Nel grafico sottostante vediamo che l’84,4% degli intervistati ritiene che tutte le risorse debbano seguire corsi di formazione ed aggiornamento con regolarità. Il dato è senza dubbio alto, ma il 15,6% del campione reputa che vadano formate solo alcune specifiche risorse umane.
In un settore che richiede un alto livello di competenza e conoscenza come quello vitivinicolo, formare solo alcune risorse è pericoloso: si rischia di avere dipendenti che si occupano di marketing e comunicazione che non conoscono i processi di produzione del vino che stanno promuovendo, o al contrario enologi che devono presentare il prodotto in fiera ma non sono in grado di tenere l’attenzione del pubblico a causa di pessime doti comunicative.
Per quanto riguarda le aziende strutturate, dotate di più persone che assolvono una stessa funzione, l’indagine ha rivelato che il 45,9% degli intervistati ritiene necessario formare tutte le risorse suddividendole in team di lavoro. Il vantaggio è sicuramente quello di creare un gruppo più coeso e che basa il proprio lavoro su delle conoscenze di base comuni.
Vediamo quindi nel grafico seguente le funzioni aziendali su cui è stata indicata la maggior necessità di formazione e soprattutto di un costante aggiornamento delle competenze:
Marketing, comunicazione, commerciale ed export si contendono le prime posizioni, con oltre il 70% degli intervistati che le ha indicate come principali funzioni aziendali su cui investire in formazione. Questo dato è sintomo del fatto che sempre più imprenditori hanno capito che il vino non si vende da solo, soprattutto in un’epoca in cui l’offerta di vino di qualità supera di gran lunga la domanda. Servono risorse competenti in grado di mettere in mostra e vendere il prodotto, in Italia e all’estero.
Seguono la gestione dei social e l’hospitality, nominate rispettivamente dal 63,9% e dal 53,3% del campione, due ambiti che negli ultimi anni stanno iniziando a svilupparsi massicciamente nelle aziende del vino, ma l’offerta formativa non procede di pari passo con la velocità della loro evoluzione.
Nelle ultime posizioni troviamo produzione e logistica. Sono indubbiamente funzioni su cui ci sono consapevolezza e competenze consolidate, anche in seguito ai numerosi corsi superiori e universitari dedicati.
Per concludere, passiamo ora a vedere quali competenze, secondo gli intervistati, necessitano di una maggiore formazione:
In linea generale i profili tecnici risultano avere già competenze avanzate, per questo sono quelle meno menzionate: solo il 41,8% degli intervistati le indica.
Oltre la metà del campione, invece, evidenzia la necessità di avere collaboratori più formati in ambito relazionale e gestionale. Si tratta di aspetti sui quali, generalmente, i corsi di formazione pongono una minore attenzione. Di conseguenza queste competenze vengono acquisite direttamente sul campo, trascurando quella base teorica che combinata alla pratica porta ad avere una competenza solida.
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