Le occasioni perse dell’enoturismo improvvisato
Vogliamo che il nostro cliente si senta sempre il benvenuto? Che porti con sé il ricordo di un’accoglienza perfetta, si tratti di un appuntamento preso da lungo tempo oppure di una visita non programmata?
Tutto ciò ha un prezzo, che si paga con un’adeguata pianificazione.
Le visite in azienda hanno un ruolo determinante nella percezione del nostro brand: non possiamo permetterci di lasciare nulla al caso. L’improvvisazione non si traduce in spontaneità, ma nel grandissimo rischio di sbavature, disguidi grandi o piccoli, e necessità di correre ai ripari durante la visita: si tratta di “bucce di banana” che non sfuggono mai al visitatore e che lasciano il cattivo sapore di un’esperienza non pienamente riuscita.
L’improvvisazione, scriviamolo a chiare lettere, è nemica dell’enoturismo! La buona intuizione è certamente il punto di partenza, ma non basta mai per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo con l’enoturismo: valorizzare il nostro brand, incrementare le vendite dirette, diffondere la qualità dei nostri vini.
Realizzare un’accoglienza di successo richiede una pianificazione complessa che verte su diversi aspetti:
- Strutturale: l’esperienza di visita impatta sulla struttura della nostra cantina; fare una riflessione logistica su questo aspetto ci permette di riorganizzare gli ambienti della cantina in funzione dell’esperienza che vogliamo offrire;
- Organizzativo: mappare le attività che vogliamo svolgere è determinante per valutare quante e quali risorse umane dovranno occuparsi delle visite;
- Comunicativo: dobbiamo rendere visibile e riconoscibile al pubblico la nostra proposta di accoglienza; fare accoglienza in modo poco visibile è intrinsecamente un controsenso.
Riflettere a sistema su tutti questi aspetti ci permette di dare coerenza ai nostri propositi di accoglienza e contribuire a definire i nostri piani aziendali. Ci aiuta a capire se la nostra struttura è realmente adeguata, e se è già adeguata per fare ciò che abbiamo in mente. Ci impone di riflettere sugli skill che abbiamo in azienda e ci induce, se necessario, ad attivarci per potenziarli, con nuove assunzioni, con corsi di formazione ed altro.
C’è soltanto un modo per far vivere in modo fluido una vera esperienza di immersione nella nostra realtà aziendale: pianificarla bene.
L’esperienza di visita, ad esempio, non ha sempre una formula “quattro stagioni”: in momento diversi dell’anno essa potrà essere arricchita da momenti diversi.
Pensiamo al periodo della vendemmia: nessun visitatore resta indenne dal fascino dello scarico delle uve nella pigiatrice. Ma far assistere i visitatori a questa delicata fase del nostro processo produttivo non può essere lasciato al caso.
Visitare la cantina durante la fermentazione dà la possibilità ai nostri ospiti di vivere sensazioni intense: profumi, suoni, sensazioni uniche, che probabilmente ricorderanno a lungo: ma cosa di tutto ciò vogliamo e possiamo far vivere concretamente ai nostri ospiti? Poiché tutto ciò coinvolge i nostro processi di lavorazione, niente può essere casuale.
Il segreto è essere spontanei e trasmettere la sensazione che ciò a cui il visitatore sta assistendo è per certi versi unico e irripetibile. Ma per rendere possibile tutto ciò, c’è bisogno, in realtà, di un grande lavoro organizzativo. Spontanei ma pronti.
Questo è il segreto della buona riuscita di una esperienza in azienda.
E per passare dalle parole ai fatti, approccio che desideriamo caratterizzi sempre il nostro messaggio, abbiamo pensato di costruire un nuovo percorso formativo, che ti aiuterà a organizzare al meglio la tua offerta enoturistica.
Segui il nostro nuovo campus Enoturismo, a partire da febbraio 2023.
È l’occasione che cerchi per costruire con successo la proposta di accoglienza che hai in mente, per renderla fluida e spontanea, senza lasciare nulla all’improvvisazione.
Per maggiori informazioni, clicca qui!
Tutti gli articoli, gli eventi e le novità da Winepeople e Wine Meridian
Enoturismo a budget zero: è un’opzione possibile?
Enoturismo: quando la burocrazia ti rema contro
Cosa manca all’enoturismo italiano per crescere?
Accogliere enoturisti NON esperti di vino NON è una sconfitta
Organizzazione di eventi in cantina: alcuni consigli per una buona riuscita
Enoturismo in Virginia: un perfetto esempio di territorio che ha imparato ad attrarre gli enoturisti
Merchandising: perché può avere un ruolo chiave nell’esperienza enoturistica?
Enoturismo in New Mexico: una regione vitivinicola entusiasta ed in vasta crescita
Enoturismo in Oregon: un modello raggiungibile dalle cantine italiane
Enoturismo in California: cosa ci insegnano le cantine californiane?
Sistemi di prenotazione automatica: ne valgono la pena?
Enoturismo esclusivo: e se la tua azienda lo proponesse senza saperlo?
I cammini enoturistici potranno diventare un trend?
E se l’enoturista non si presenta alla visita?
Fiere vino: l’importanza di dare giudizi oggettivi
Enoturismo: come rompere il ghiaccio con i visitatori al wine shop?
Rivolgersi a tour operator per l’enoturismo: vantaggi e svantaggi
L’essenza della comunicazione è il risultato che ottieni
Enoturismo: l’hospitality management è una professione
Comunicazione del vino: quante risorse umane lavorano nella comunicazione della tua azienda?
Recruiting vitivinicolo: perché si parla tanto di soft skills?
Enoturismo: cosa ricorderanno i tuoi visitatori dell’esperienza in cantina?
Enoturismo, una struttura adeguata viene prima di un’esperienza indimenticabile
Recruiting vino: credi nei miracoli nella selezione delle risorse umane?
Enoturismo in Italia: spazio agli innamorati!
Enoturismo: l’importanza dei tempi di risposta
Cosa cerca l’enoturista: il punto di vista degli operatori del turismo
Come gestire al meglio la selezione dei curricula
Comunicare il vino: quanto investe un’azienda del vino in comunicazione?
Enoturismo: mettiamoci dall’altra parte
Gestione aziendale: ogni ricerca di risorse umane deve partire da un’accurata analisi
Co-marketing territoriale tra cantine e strutture ricettive
Enoturismo: i primi minuti di un’esperienza sono decisivi
Gestione aziendale: riprendiamoci il nostro tempo
Vendita vino: la tua abilità di venditore entra in gioco al primo no
Come reagire alla crisi del mondo del vino?
Comunicare il vino: la comunicazione efficace è più di un calice al tramonto
Quando diciamo ”largo ai giovani” ci crediamo veramente?
Gestione aziendale: come impostare un dialogo costruttivo in azienda?
Risorse umane nelle aziende vitivinicole: quali sono le competenze richieste?
Settore vitivinicolo e ferie: ti serve una vacanza!
Ha ancora senso fare formazione in modalità digital?
Cos’hanno in comune i tappi di sughero e le risorse umane del vino?
Formazione aziende vitivinicole: chi ne deve usufruire?
Formazione nelle aziende vitivinicole italiane: cosa manca?
Problemi aziendali: il difficile dialogo tra manager e titolari
Editoriale di Lavinia Furlani
Le idee vincenti per un enoturismo originale
Editoriale di Lavinia Furlani
Recruiting aziende vitivinicole: come scegliere le persone giuste in azienda?
di Redazione Wine Meridian
Turismo del vino: anche gli enoturisti sbagliano (o pretendono troppo)!
Editoriale di Lavinia Furlani
Come vendere vino: la costanza è fondamentale
Editoriale di Lavinia Furlani
Risorse umane: sono ancora strategiche nelle aziende del vino?
Editoriale di Lavinia Furlani
ProWein 2022: come prepararsi al meglio?
Editoriale di Lavinia Furlani
Affrontare le difficoltà del mercato del vino?
Editoriale di Lavinia Furlani
Il paradosso nel mondo vino: cercasi giovani con esperienza
Editoriale di Lavinia Furlani
Come creare un brand del vino
Editoriale di Lavinia Furlani
Cari manager, bentornati nel mondo di Vinitaly!
Editoriale di Lavinia Furlani
Vendere vino: se sai come farlo, non conoscerai mai crisi
Editoriale di Lavinia Furlani