È da poco terminato il viaggio di gruppo che abbiamo organizzato in Moldova, una delle destinazioni enoturistiche in maggiore crescita al momento. L’obiettivo era quello di scoprire pregi e difetti dell’offerta enoturistica di un Paese che fa del mercato vitivinicolo uno dei sui business più importanti.
Ma cosa ci insegnano le cantine moldave?
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L’enoturismo in Moldova è un fenomeno soprattutto locale. Sono principalmente i cittadini moldavi ad esplorare le straordinarie cantine del Paese, e questo dovrebbe essere un incentivo per l’Italia a trovare il modo di rinforzare il più possibile il turismo “di casa”.
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Gran parte delle aziende offre la possibilità di pernottare. Chi ha 2 stanze, chi 10, chi 20… Ciò che è certo è che le cantine qui si impegnano a trattenere l’ospite da loro il più possibile. Perché è strategico? Perché significa avere più tempo di far immergere l’enoturista nella realtà aziendale, fargli passare tempo di qualità e farlo appassionare del tuo vino che poi comprerà più volentieri. Inoltre, gli imprenditori ci hanno confessato che chi pernotta spesso arriva con l’auto e di conseguenza ha la possibilità di caricare più vino nel baule.
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Le strutture sono molto diverse l’una dall’altra. Chi compie un tour enoturistico in Moldova di certo non si annoia: un grande castello, la cantina più grande del mondo o la piccola azienda a gestione familiare, non c’è stata una realtà che fosse uguale all’altra. Una cosa in comune però c’era, ed è stata la grande cura dei dettagli, una caratteristica che ci ha ricordato le cantine californiane o quelle francesi piuttosto che le realtà dell’est.
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L’offerta gastronomica è assolutamente originale e autentica. In quasi tutte le aziende c’è la possibilità di scorgere una signora che sta cucinando per voi una placinta o qualche delizia da assaggiare. Gli abbinamenti con il vino sono originali e anche chi non ha la possibilità di preparare piatti caldi è riuscito comunque a creare qualcosa di interessante. Tanti i vini internazionali con una minoranza di vitigni autoctoni.
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C’è una grande organizzazione dietro. Le cantine avviano partnership con i tour operator e con le realtà di noleggio con conducente. Intorno alle aziende è stato costruito un tessuto nato per spingere il più possibile verso l’enoturismo.
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Il wine shop offre merchandising originale. In tutte le aziende c’è un wine shop, chi più strutturato chi meno, ma sempre con idee molto carine. Ci sono piaciute molto le magliette e calamite con, oltre al logo dell’azienda, simpatiche frasi dedicate al vino.
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Scarso il kit di degustazione, da migliorare! Per quanto riguarda i calici e le tipologie di calici in base al vino, crediamo ci sia qualche punto che andrebbe migliorato.